Strumentazione Digitale

Perché sostituire la strumentazione originale? per questa domanda ho almeno 3 risposte

  • Per motivi estetici, il tachimetro di serie è il classico "coso" a lancetta identico a quelli dei più vecchi modelli Honda.
  • Per peso e dimensioni, il tachimetro è abbastanza ingombrante e tutto l'insieme ha un peso considerevole, quasi 1 Kg (tra tachimetro, spie, rinvio e cavo 945 grammi).
  • Per motivi funzionali, una strumentazione digitale fornisce dati come la media ed il picco massimo di velocità ed è dotata di orologio.

Il tachimetro scelto è un Sigma Sport BC1200, dal supporto parte un piccolo filo elettrico lungo circa 70 cm alla cui estremità è fissato il sensore magnetico Reed. Il cavo nella maggior parte dei casi risulterà troppo corto ed andrà allungato, inoltre è consigliabile proteggerlo facendolo passare all'interno di un tubetto di plastica semirigida o gomma. Io solitamente metto sempre un piccolo connettore per permettere un facile smontaggio della strumentazione.

Nello stesso negozio di ciclismo dove ho acquistato il Tachimetro ho comprato anche un magnete più consono all'utilizzo motociclistico, è sempre pensato per un fissaggio ad un raggio di piccole dimensioni, ma la parte posteriore filettata (M4) e viene molto comoda per trovare fissaggi "alternativi".
Magnete e sensore possono essere montati indifferentemente sia sulla ruota anteriore che su quella posteriore. Di solito sulla parte posteriore è più facile posizionare il sensore (nei pressi della pinza freno).

Passando ad una strumentazione digitale il rinvio del tachimetro originale non è più necessario, oltre ad essere "peso superfluo" rischia anche di rompersi, quindi visto il suo costo è bene rimuoverlo.
Questo pezzo però serve anche da distanziale per il centraggio della ruota anteriore quindi è necessario sostituirlo con una boccola in alluminio.

Rimuovendo il rinvio del tachimetro il cuscinetto ruota rimane esposto agli agenti atmosferici, per proteggerlo dalla sporcizia si può realizzare un disco di gomma con foro interno 25mm ed esterno 50 mm, oppure si può comprare un paraolio con misure 25-50-10.

Magnete e sensore li ho fissati in modo provvisorio, il supporto per il sensore è realizzato in vetroresina ed è fissato alla boccola tramite una semplice fascetta (inizialmente il sensore era previsto più in alto quindi ho dovuto rieseguire la foratura a trovare un sistema di fissaggio alternativo). Visto che non c'è nulla di più definitivo del provvisorio è rimasta così per oltre 10000 km !!

  

 

Per le spie la scelta è varia, per legge è obbligatoria solo quella degli abbaglianti, quindi basterebbe un semplice portaled a gemma per risolvere abbastanza elegantemente il problema.
L'altra spia prevista sulla moto di serie è quella degli indicatori di direzione (sempre che siano montati!).
Rovistando nel garage ho recuperato il portaspie di una vecchia Yamaha XT, dotato di quattro lampadine (abbaglianti, frecce, folle, olio).
Da questo ho preso solo il coperchio, ho ricostruito l'interno con un pezzo di plastica termoformata nera ed ho realizzato un piccolo circuito stampato su millefori su cui ho fissato le resistenze ed i 4 Led ad alta luminosità. (Questo tipo di Led finché è spento risulta trasparente e l'effetto estetico a mio avviso è migliore).
Lo strumento originale era illuminato, ho usato il filo dell'illuminazione per avere la spia delle posizioni, in modo da sapere se il faro è acceso. La quarta spia per il momento non è usata.

Dietro al faro è presente un piccolo connettore a sei poli dove sono presenti tutti i collegamenti elettrici necessari, normalmente su questo connettore è presente un corto cavetto (circa 10 cm) con all'estremità tre lampadine che si inseriscono nel tachimetro originale.
La soluzione più pulita e pratica consiste nel recuperare un connettore uguale a quello usato sulla moto (Maschio) ed utilizzarlo sulla strumentazione autocostruita (sconsiglio di usare l'originale visto che costa ben 21€). Ho provato a cercarlo in commercio ma con scarsi risultati, allora mi sono recato da un demolitore ed ho "cannibalizzato" uno scooter.
Questo tipo di connettore è comune alla maggioranza delle moto e degli scooter giapponesi/koreani e quindi è di "facile" reperibilità presso i demolitori. Mi sono anche procurato un connettore dello stesso tipo ma a 2 poli (sia il maschio che la femmina) e l'ho inserito sul cavo del sensore, in questo modo la strumentazione è facilmente rimovibile.

 

Il supporto inizialmente l'ho realizzato in vetroresina con tre strati di MAT da 350 g/m² e resina poliestere (circa 30 g), poi sono passato al carbonio, con due strati da 200 g/m² e due di tessuto vetro da 165 g/m² imbevuti di resina epossidica. Il tutto porta ad una sottile piastrina da 0,95 mm e solo 10 g di peso. La strumentazione completa (con cavo, sensore e boccola) pesa solo 146 grammi !!

 

 


Piccolo aggiornamento, ho realizzato un nuovo sensore usando quelli comunemente utilizzati negli antifurti domestici, la staffa di supporto è in alluminio da 5 mm e permette il fissaggio al supporto pinza posteriore. Il magnete in questo caso l'ho "incollato" all'interno di un asola del disco, in alternativa si può utilizzare un bullone magnetico reperibile come ricambio HM o Aprilia.