Questa volta la mia attenzione è rivolta all'attuatore idraulico della frizione, anche questo in condizioni pessime, se non addirittura disperate, completamente bloccato e con copiose perdite d'olio, al punto da renderlo inutilizzabile.
Prima di parlare del lavoro effettuato serve una piccola premessa, le prime versioni di Elefant 750 / 900 sono dotate di frizione a secco con comando idraulico, apparentemente nulla di strano, chi conosce solo la produzione ducati più famosa, quella dagli anni 90 in poi, sa che le motorizzazioni fino a 750 erano dotate di frizioni a bagno d'olio e le frizioni a secco erano invece dedicate alle cilindrate superiori.
Tra il 1991 ed il 1998 c'è stata una distinzione netta tra i motori fino a 750 e quelli 900 perché basati su carter motori differenti. Le due serie hanno moltissimi pezzi scambiabili più o meno facilmente, tra cui il carter frizione, ma c'è una sostanziale differenza, i motori fino a 750 hanno l'attuatore direttamente sul coperchio del carter (quindi a destra), i motori 900 hanno invece l'attuatore dal lato opposto, separato dal motore, appena davanti al pignone, l'attuatore in questo caso spinge un asta concentrica al primario del cambio che arriva fino dentro alla frizione. Per questo motivo il coperchio frizione dei motori 900 è appunto solo un coperchio e come si vede spesso può essere forato, alleggerito o rimosso.
Dal 1998 in poi tutti i motori sono basati sui nuovi carter del 900, invece prima del 1991 tutti i motori sono basati sul modello precedente, veniamo al dunque, se si monta la frizione a secco su un motore pre 1991 o su un motore fino a 750 cc pre 1998 serve un coperchio frizione dotato di attuatore, questo è il pezzo più raro di tutta la moto, perché è stato usato solo sui Ducati Paso, Ducati Indiana e sulle prima Elefant 750 / 900. Questo coperchio è facilmente riconoscibile per la scritta in sovraimpressione HC (acronimo di Hydraulic Clutch).
Tornando al lavoro, sia il coperchio che l'attuatore erano messi abbastanza male, ma la rarità del coperchio ed il prezzo dell'attuatore di ricambio (identico a quello del Ducati Paso e dal costo di circa 130 euro) impongono un po di sforzo per tentare un recupero. L'alternativa più economica sarebbe il passaggio ad una frizione a bagno d'olio con relativo carter, tutto facilmente "prelevabile" da un Monster o da un SS.
Prima di tutto, con non poche difficoltà, ho estratto il vecchio attuatore. L'OR di tenuta era ormai logoro. All'interno del pistoncino è presente un piccolo cuscinetto, che svolge la funzione di reggispinta, anche questo in condizioni pessime e completamente grippato. Visto che non c'è modo di rimuovere il cuscinetto l'ho sgabbiato ed ho rimosso anello interno e biglie, quindi con il tornio ho cominciato a consumare il duro anello esterno. Il lavoro è riuscito, ma le condizioni del pistoncino non erano delle migliori.
Con un po di ricerche ho scoperto che i pistoncini usati sui modelli con frizione a secco di cilindrata superiore anche se sono montati dal lato opposto del motore sono dimensionalmente identici, l'unica differenza è che questi pistoncini non hanno il cuscinetto, ma un piccolo paraolio in cui si infila l'asta di spinta. Questo pistoncino, come ricambio Ducati per 748/996/ST4/M900 costa poco più di 30 euro ed ha una tenuta labbro (codice 19590023B), molto più raffinata di un semplice OR. Quindi in pratica basta comprare questo pistoncino, rimuovere il paraolio, sostituirlo con un cuscinetto 608ZZ ed il gioco è fatto!
Il cuscinetto a differenza del paraolio non ha abbastanza interferenza con il pistoncino, quindi l'ho bloccato con alcune gocce di loctite (non ho usato quella specifica per bloccare i cuscinetti perché non l'avevo, ho usato il classico frenafiletti).